Il principale punto di forza degli strumenti a gestione passiva e in particolar modo degli ETF è un costo complessivo molto contenuto.

I costi dell’ETF sono dividibili in due tipologie:

  • Commissioni di gestione: è una commissione ricorrente tipica dei fondi di investimento. La politica di gestione passiva propria degli ETF consente di abbattere i costi tipici della gestione attiva e quelli legati alla distribuzione.
    Prendendo ad esempio un investimento azionario sul mercato italiano, un fondo attivo deve sostenere le spese per analizzare tuti i titoli presenti e per selezionare i migliori su cui investire. Un ETF acquista in blocco tutte le azioni presenti con l’obbiettivo di replicare l’indice di riferimento.
    Gli ETF, anche se in maniera ridotta rispetto ai Fondi ed alle Sicav tradizionali, mantengono comunque una commissione di gestione che varia in base alla tipologia degli stessi.

 

  • Commissione di Negoziazione, come detto gli ETF sono quotati sul mercato e per acquistarli o venderli la banca applica una commissione di negoziazione. Questa dipende molto dalle condizioni con il singolo intermediario. L’impatto di queste commissioni può diventare rilevante quando vengono effettuate numerose operazioni.

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