La previdenza complementare è un sistema di risparmio a capitalizzazione, in cui i contribuenti accantonano volontariamente denaro per destinarlo alla pensione.

Secondo la survey di Insurance Europe in materia previdenziale, in Italia, il 53% dei cittadini non sta risparmiando per la pensione e di questi il 41% dice che non si interessa o non è in grado di farlo per ristrettezze economiche e redditi insufficienti.

Nei prossimi decenni il tasso di sostituzione della pensione, cioè il rapporto tra la pensione e l’ultimo reddito percepito, sarà destinato a scendere. È per questo che definirla “pensione di scorta” è oggi fuorviante. La pensione complementare non è un di più eventuale ma un pezzo fondamentale e imprescindibile del benessere previdenziale.

Vediamo insieme i vantaggi di un fondo pensione:

Trattamento fiscale privilegiato

  • Deducibilità: i contributi versati ogni anno nel fondo sono deducibili dal reddito IRPEF, con un tetto massimo annuale pari a 5.164,57 €. Prendiamo ad esempio una persona che percepisce un reddito di 30.000€ e quindi soggetto ad aliquota IRPEF del 25%. Nel caso versi l’importo massimo di contributi (5.164,57 €) lo Stato gli restituisce  oggi 1.290€.
  • Tassazione agevolata Plusvalenze: i rendimenti maturati nel corso della gestione dei versamenti subiscono un prelievo fiscale tramite imposta sostitutiva pari al 12,5% sui rendimenti da Titoli di Stato e al 20% sui rendimenti da altri impieghi. Su questi ultimi la tassazione negli investimenti finanziari è pari al 26%, abbiamo quindi un risparmio pari al 6%.
  • Tassazione agevolata prestazioni finali: sia in forma di rendita che di capitale, le prestazioni finali vengono tassate con un’aliquota del 15% che si riduce dello 0,30% all’anno per ogni anno di permanenza nel fondo pensione oltre il quindicesimo, fino a un’aliquota minima del 9%.

Impignorabilità ed insequestrabilità

Gli importi che un sottoscrittore accumula in un fondo pensione non possono essere pignorati o sequestrati da parte dei suoi creditori. La possibilità di sequestrare scatterà solo al momento in cui il beneficiario riscatterà il capitale sotto forma di rendita, nel limite di 1/5 dell’importo percepito

Destinazione del TFR

I dipendenti possono decidere di destinare il loro TFR (Trattamento di Fine Rapporto) a un fondo pensione, invece di lasciarlo in azienda. Il lavoratore può così scegliere di aderire ad un fondo pensione senza sostenere un ulteriore esborso, limitandosi ad accantonare il TFR, che in un anno corrisponde circa ad una mensilità dello stipendio

Guarda il video dedicato per sapere se è conveniente destinare il TFR a un fondo pensione! 

Investimenti tutelati

I fondi pensione sono soggetti a un articolato sistema di controllo, che garantisce il risparmio accumulato e la pensione integrativa futura di chi vi aderisce. Sono tre i soggetti istituzionali che, ognuno nel proprio ambito, si occupano della normativa relativa ai fondi pensione: COVIP, IVASS e Banca d’Italia.

 

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